Nome alfabetico che identifica un server Internet. Il nome di dominio può essere definito secondo la standard IPS (prevalente perché facilmente memorizzabile) oppure OSI (più complesso). Ad esso è abbinato un indirizzo IP numerico utilizzato per il trasferimento dei dati, e la traduzione è affidata al DNS. Il nome di dominio è diviso in più parti: di primo, di seondo e di terzo livello.
Ad esempio, nella URL www.republica.it, "it" è il dominio di primo livello, "repubblica" è il dominio di secondo livello e "www" è il dominio di terzo livello.
Il dominio di secondo livello viene richiesto ad un organismo apposito (per l'Italia è il NIC, http:www.nci.it) per ciascuna nazione, ma è possibile rivolgersi anche ad organizzazioni private che possono attribuire (più rapidamente e, soprattutto, più economicamente), associandolo ad un dominio di primo livello come com, net, org, oppure un dominio nazionale come it, fr, tv, uk...
Il nome del dominio di secondo livello deve essere univoco per ciascun dominio di primo livello. Il dominio di terzo livello può essere scelto arbitrariamente, può essere il classico "www", ma è possibile trovare domini come "members", "utenti". Può anche contrassegnare l'uso del server, come "ftp" per i server ftp.